L’articolo 38-septies della legge n.196 del 2009, ha disposto, per il bilancio dello Stato, la sperimentazione di un bilancio di genere, da redigere secondo la metodologia definita con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze, tenendo conto anche delle esperienze già maturate nei bilanci degli enti territoriali.
Il decreto legislativo del 12 settembre 2018, n.116, poi, correttivo al decreto legislativo 12 maggio 2016, n. 90, ha previsto all’articolo 8, comma 1, di rafforzare la funzione del bilancio di genere. In particolare, è stato posto l’accento sull’opportunità che il bilancio di genere sia utilizzato come base informativa per promuovere la parità di genere tramite le politiche pubbliche, ridefinendo e ricollocando conseguentemente le risorse e tenendo conto dell’andamento degli indicatori di benessere equo e sostenibile (BES) inseriti nel Documento di Economia e Finanza (DEF). All´art. 6 ha previsto, altresì, la possibilità di definire un percorso di adozione della riclassificazione contabile secondo una prospettiva di genere e del ricorso a indicatori di monitoraggio in analogia al bilancio dello Stato.
Anche il Piano nazionale di ripresa e resilienza pone l’accento posto sulle tematiche di genere. L’empowerment femminile e il contrasto alle discriminazioni di genere sono perseguiti, infatti, quali obiettivi trasversali in tutte le componenti del PNRR, così come la riduzione dei divari generazionali e territoriali. La riforma PNRR M1C1-110, infatti, ha previsto che a partire dalla legge di bilancio 2024, fosse fornito al Parlamento un bilancio per lo sviluppo sostenibile consistente nella classificazione delle spese del bilancio dello Stato con riferimento alla spesa ambientale e alla spesa che promuove la parità di genere. La riforma è stata introdotto nell’ordinamento nazionale con la legge 21 aprile 2023, n. 41, di conversione del D.L. 13/2023 (PNRR ter) Art. 51 bis (Disposizioni in materia di bilancio di genere e ambientale) che prevede al punto 1 che: “A decorrere dall’anno 2023 (legge di bilancio per il triennio 2024-2026), il Ministro dell’economia e delle finanze trasmette alle Camere, entro trenta giorni dalla presentazione del disegno di legge di bilancio di cui all’articolo 21, della legge 31 dicembre 2009, n. 196, appositi allegati conoscitivi nei quali, per il triennio di riferimento del disegno di legge di bilancio, è data evidenza delle spese: a) relative alla promozione della parità di genere attraverso le politiche pubbliche;…”. Con questa disposizione di legge il bilancio di genere, con le relative analisi, diventa un documento obbligatorio fondamentale messo a disposizione dei policymaker già dal 2023 per la predisposizione del bilancio di previsione dello Stato a partire dal triennio 2024-2026.
La Regione Campania, in linea con gli orientamenti comunitari e nazionali, da anni sta ponendo attenzione sempre crescente su questo delicato tema. Tra le azioni individuate nel Piano delle Azioni Positive della Regione Campania, confluito poi nei diversi PIAO approvati, nell’ambito della macroarea “Promozione sensibilizzazione della cultura di genere” è presente una misura denominata “Promozione analisi di bilancio mirate all’allocazione di risorse secondo le diverse esigenze di genere”.