Le Aree Interne rappresentano un’ampia parte dell’Italia – circa tre quinti del territorio e poco meno di un quarto della popolazione – eterogenea al proprio interno, distante dai grandi centri di agglomerazione e di servizio, con traiettorie di sviluppo instabili e problemi demografici, ma tuttavia dotata risorse e di un forte potenziale di attrazione che mancano alle aree centrali. Si tratta di aree:
Ricorrendo al primo criterio, quello della distanza dai servizi essenziali, è stata costruita una mappa delle Aree interne che comprende: il 61% del territorio nazionale, il 23% della popolazione (di cui l’8% nelle aree periferiche e ultra-periferiche) e oltre quattromila Comuni con una media di 3.000 abitanti ciascuno. A livello regionale la mappa delle aree interne è stata incrociata con le perimetrazioni dei Sitemi territoriali di sviluppo, dei Distretti Sanitari e dei Piani di zona sociale. Una parte rilevante delle aree interne ha subito gradualmente, dal secondo dopoguerra, un processo di marginalizzazione segnato da:
Per avviare l’inversione di questa situazione - contrastare il calo demografico e promuovere lo sviluppo - a dicembre 2012 è stata la lanciata la “Strategia nazionale per le aree interne” finanziata sia da fondi comunitari, sia da risorse del bilancio ordinario.
Tali obiettivi vengono perseguiti attraverso due classi di azioni, complementari:
I. Adeguamento della qualità e quantità dei servizi essenziali
a) Miglioramento della qualità e quantità dei servizi per l’istruzione (incentivi per ridurre la mobilità degli insegnanti, riorganizzazione e realizzazione di nuove sedi scolastiche, etc.), per la salute (telemedicina, servizi di emergenza, diagnostica mobile per i cittadini, etc.) e per la mobilità (servizi di trasporto polifunzionali, collegamenti con le stazioni ferroviarie, etc.). Tali interventi aggiuntivi vengono realizzati con le risorse messe a disposizione dalla Legge di stabilità (2014 e 2015) e con altre risorse, anche comunitarie, da Ministeri centrali, Regioni e Province in relazione alle rispettive responsabilità. Alle azioni per migliorare tali servizi potranno affiancarsi azioni per migliorare la connettività e ridurre il digital divide.
b) Monitoraggio della rete dei servizi delle aree interne, delle diverse soluzioni individuate per garantirne l’offerta, delle modalità di accesso e della qualità dei servizi stessi, valutando lo specifico impatto delle nuove normative su tali aree.
II. Progetti di sviluppo locale.
La strategia di intervento nelle aree interne si concentrerà, anche se in maniera non esaustiva, sulle seguenti tematiche:
Per perseguire gli obiettivi della strategia, l’intervento avrà carattere di azione collettiva nazionale e vedrà dunque convergere l’azione di tutti i livelli di governo, dei diversi fondi europei disponibili e dell’intervento ordinario di Comuni (in forma associata), Regioni e Stato centrale.
Infatti il prevalere nelle Aree Interne di Comuni di piccole dimensioni – che nelle aree periferiche costituiscono fino all’86 per cento del totale – implica che un’organizzazione in forma associata (formalizzata in varie forme)e/o consorziale dei Comuni è requisito indispensabile per l’organizzazione dei servizi sul territorio. Questa associazione tra Comuni potrà assumere forme e ampiezza diverse a seconda della natura del servizio preso in considerazione.
Lo strumento per inquadrare l’attuazione della Strategia d’area e per assumere impegni puntuali (nella descrizione progettuale, nel funzionamento e nelle scadenze) fra Regioni, Centro, Enti locali, è l’Accordo di Programma Quadro (APQ)
La Giunta Regionale con la Delibera Regionale 600/2014 ha assunto le prime determinazioni per una declinazione regionale della Strategia Nazionale. Più in dettaglio la Dgr 600/2014:
I programmi operativi regionali per la programmazione 2014 – 2020 - inviati alla Commissione Europea – già includono la Strategia Aree Interne.
I documenti relativi all’istruttoria pubblica delle aree interne in Campania sono disponibili al link dell'Agenzia per la Coesione Territoriale
Documenti:
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Responsabile Unico Attuazione (RUA)
dott.ssa Simonetta de Gennaro
600900 “Ufficio per il Federalismo e dei Sistemi Territoriali della Sicurezza integrata”
Mail: us09@regione.campania.it; us09@pec.regione.campania.it
Responsabile Monitoraggio Legge Stabilità
dott. Federico Borreca
600904 – UOD “Politiche di Sviluppo delle Aree Interne”
Mail: us09@regione.campania.it; federico.borreca@regione.campania.it