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"Da mostri a nostri", al via il workshop sul riutilizzo dei beni confiscati alle mafie

"Da mostri a nostri", al via il workshop sul riutilizzo dei beni confiscati alle mafie

Al via stamane, presso il Nuovo Palazzo di Giustizia al Centro Direzionale di Napoli, "Da mostri a nostri", la tre giorni di iniziative sul riutilizzo dei beni confiscati alle mafie promossa dalla Fondazione Pol.i.s. della Regione Campania, dal Consorzio S.O.L.E. della Provincia di Napoli e dall'associazione Libera.

Sono intervenuti, tra gli altri, l'assessore regionale ai Rapporti con le Autonomie Locali Pasquale Sommese, il vicepresidente della Provincia di Napoli Gennaro Ferrara con il presidente del Consiglio provinciale Luigi Rispoli, il procuratore Giandomenico Lepore, il presidente del Tribunale di Napoli Carlo Alemi, il procuratore aggiunto Aldo De Chiara, il direttore del Consorzio S.O.L.E. Lucia Rea, il segretario generale della Fondazione Pol.i.s. Enrico Tedesco e il delegato dell'Agenzia Nazionale dei beni confiscati Gianpaolo Capasso.

L'incontro è stato moderato dal referente regionale di Libera e vicepresidente della Fondazione Pol.i.s. don Tonino Palmese. Dal workshop una proposta non solo simbolica: dare il nome di una vittima innocente della criminalità ad ogni bene confiscato alla camorra.

"Il titolo di questa tre giorni esprime al meglio il legame tra la memoria delle vittime e l'importanza del riutilizzo dei beni confiscati alla camorra", ha affermato l'assessore Sommese. "Dare il nome di una vittima innocente della criminalità ad ogni bene confiscato aumenta il senso di appartenenza alla collettività dei patrimoni sottratti alla criminalità organizzata e rappresenta la conferma che lo Stato può vincere contro la camorra, rendendo ciò che era di un 'mostro' realmente 'nostro'", ha aggiunto Sommese. L'assessore ha inoltre rilanciato l'importanza dell'iniziativa "Facciamo un pacco alla camorra", oggi presentata al Senato e alla Camera dei Deputati: "Il lavoro delle cooperative giovanili sui terreni confiscati è egregio e testimonia la presenza in Campania di tante esperienze positive che è giusto far conoscere. Il sostegno istituzionale alla Fondazione Pol.i.s., al Consorzio S.O.L.E., a Libera e alle tante organizzazioni impegnate sul versante della confisca non verrà mai meno perchè il tema del riuso dei beni confiscati è una priorità assoluta della nostra azione di governo", ha concluso Sommese.

"Abbiamo 1766 beni confiscati in Campania, ma solo una piccola quota è stata realmente riutilizzata a fini sociali", ha evidenziato il segretario generale della Fondazione Pol.i.s. Enrico Tedesco, che si è soffermato sulle criticità inerenti la gestione dei beni: "I giovani impegnati nella riqualificazione dei beni confiscati alla camorra sono spesso oggetto di minacce e intimidazioni da parte di chi non vuole che questi beni tornino alla collettività". Infine un cenno all'obiettivo del workshop: "Oggi lanciamo una proposta fortemente significativa, di cui tutti dobbiamo farci carico: intitolare ogni bene confiscato ad una vittima innocente di criminalità, il che rappresenta la vera antimafia sociale. Estenderemo nel 2012 il progetto alle Procure delle altre province campane".

"Vogliamo fare il punto sulla situzione dei beni confiscati, riflettendo in modo particolare sulle criticità del loro riutilizzo, legate sia a gravami che insistono sugli stessi beni che a problemi politici", ha affermato Lucia Rea. "Faccio appello ai Comuni affinchè si sviluppi nelle varie amministrazioni una forte sensibilità sul tema, senza una reale volontà politica non sarà possibile un riuso efficace dei beni confiscati".

L'incontro presso la Procura di Napoli è il primo di una serie che vede il coinvolgimento anche della Procura di Nola (14 dicembre) e di Torre Annunziata (15 dicembre).