“Ottenere un sostegno dell’Europa per realizzare interventi strutturali e attuare adeguate pratiche di gestione della risorsa idrica per arrivare, entro il 2015, al <buono stato> delle acque a scala di Distretto.”
E’ stato questo l’obiettivo al centro dell’incontro che si è svolto a Bruxelles, sollecitato dai vicepresidenti del Parlamento Europeo, Roberta Angelilli e Gianni Pittella, nel corso del quale è stato presentato il Piano di Gestione delle Acque del Distretto Idrografico dell’Appennino Meridionale, realizzato dall’Autorità di Bacino dei Fiumi Liri-Garigliano e Volturno d’intesa con le Regioni interessate, tra cui la Campania.
Ha preso parte all’incontro l’assessore all’Ambiente e Ciclo integrato delle acque della Regione Campania, Giovanni Romano.
“I parlamentari europei presenti - ha detto Romano esprimendo soddisfazione – hanno ascoltato con grande interesse la relazione di Vera Corbelli, Segretaria del Distretto, che ha illustrato il Piano di Gestione del Distretto Idrografico redatto in nove mesi in conformità alla Direttiva Quadro Europea 2000/60/CE e approvato dal Governo Italiano nel 2010.
“Ho evidenziato – ha spiegato l’assessore – che sono già stati firmati protocolli d'intesa tra Campania e Molise e tra Campania e Puglia per arrivare all'Accordo di Programma Unico tra le sette regioni del Distretto che hanno condiviso il metodo. A tal fine sono state chieste all’Unione Europea le risorse necessarie a realizzare gli interventi atti a conseguire gli obiettivi fissati al 2015.
“Il Distretto si candida ad essere il modello, la piattaforma, per applicare tecnologie innovative per la gestione delle acque e del territorio con il sostegno dell’ Unione Europea. Si è trattato di un primo, fondamentale, incontro per condividere il nostro impegno con l’Europa nel quale le Regioni del Mezzogiorno hanno dimostrato di essere in grado di programmare bene e di costruire un autonomo modello di corretta gestione e sviluppo. Sono particolarmente grato ai parlamentari presenti per il loro impegno a sostenere il piano di gestione nel rapporto con il Governo Italiano affinché le risorse siano individuate a valere sul Quadro Comunitario di Sostegno 2007-2013 e 2013-2020. Si va così affermando – ha concluso Romano - un nuovo modello <culturale> frutto della responsabilità istituzionale che si fonda sulla consapevolezza che la risorsa acqua va gestita garantendo la sua riproducibilità e il minimo deflusso vitale nei fiumi e nei corpi idrici dei bacini idrografici interessati dalle captazioni idriche.”