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Per le caratteristiche di imprevedibilità che caratterizzano le fenomenologie connesse al bradisismo, a differenza della pianificazione per il rischio vulcanico ai Campi Flegrei, la strategia operativa del Piano speditivo non si può basare sulla variazione di livelli di allerta e fasi operative definite a priori. La risposta di protezione civile si basa quindi su tre diversi scenari operativi definiti sulla base dei diversi impatti che il fenomeno sismico-deformativo produce su edifici e infrastrutture.

Nel primo scenario operativo le scosse di terremoto producono danni limitati e localizzati in piccole porzioni di territorio della zona di intervento. La risposta consiste quindi in: azioni di ripristino e messa in sicurezza puntuali o nell’interdizione dei pochi edifici e delle infrastrutture danneggiate. Tale risposta è attuata dal livello locale e regionale in raccordo con il livello nazionale.

Nel secondo scenario operativo, le scosse di terremoto producono danni più severi in porzioni più ampie del territorio e a un numero significativo di strutture e infrastrutture nella zona di intervento. La risposta consiste quindi in: azioni di verifica speditiva dei danni agli edifici e alle infrastrutture; eventuali interventi di rimozione del pericolo per la pubblica e privata incolumità; ripristino degli edifici e delle infrastrutture coinvolte; operazioni di soccorso e assistenza della popolazione. Sulla base delle valutazioni degli impatti sulle strutture e infrastrutture, si determina il coinvolgimento del livello nazionale attraverso il coordinamento da parte del Comitato operativo della protezione civile e attraverso la successiva eventuale attivazione della Direzione di Comando e Controllo-DiComaC.

Nel terzo scenario operativo, le deformazioni subiscono un aumento importante in accelerazione e la sismicità aumenta in frequenza ed energia nel territorio della zona di intervento ristretta, provocando danni strutturali significativi agli edifici e alle infrastrutture e criticità tali da non poter più garantire, in modo efficace, i servizi essenziali per i cittadini. Sulla base delle valutazioni degli impatti sulle strutture e infrastrutture, il Dipartimento della protezione civile, in raccordo con la Regione Campania ed i Sindaci dei Comuni interessati, supporta la risposta operativa messa in atto dal livello territoriale, comprese le eventuali azioni di allontanamento parziale o totale della popolazione. La risposta operativa determina il coinvolgimento del livello nazionale attraverso il coordinamento da parte del Comitato operativo della protezione civile e con la successiva attivazione della Direzione di Comando e Controllo-DiComaC.