16/05/2011 - Comunicato n.310 - Fondazione Pol.I.S. ricorda Domenico Noviello. Sommese: "Proseguire senza soste la lotta alla criminalità"


16/05/2011 - Si è tenuto oggi nella sede della Fondazione Pol.i.s. della Regione Campania un incontro in ocasione del terzo anniversario dalla morte di Domenico Noviello, ucciso dalla camorra a Castelvolturno il 16 maggio 2008 per essersi opposto alle richieste estorsive del clan Bidognetti.
L'iniziativa, dal titolo Il coraggio di dire no, è stata promossa dalla Fondazione Pol.i.s. in collaborazione con l'associazione Libera e il Coordinamento campano dei familiari delle vittime innocenti di criminalità.
Sono intervenuti l'assessore regionale ai Rapporti con le Autonomie Locali Pasquale Sommese, il commissario regionale antiracket Franco Malvano, i figli della vittima Massimo e Mimma Noviello, il magistrato della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli Alessandro D'Alessio, il giornalista e scrittore Raffaele Sardo, il referente regionale di Libera Geppino Fiorenza, che ha moderato l'incontro, e il vicepresidente della Fondazione Pol.i.s. don Tonino Palmese.
Erano altresì presenti il responsabile dell'associazione antiracket Alilacco Amleto Frosi, l'avvocato Celeste Giliberti in rappresentanza del Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Napoli e una nutrita delegazione di familiari delle vittime innocenti della criminalità guidata dal presidente del Coordinamento regionale Lorenzo Clemente.
"Abbiamo numeri impietosi che ci impongono di proseguire senza sosta la lotta alla criminalità, ha affermato l'assessore Sommese.
"La Campania è la Regione italiana con il più alto numero di vittime innocenti, circa 150, ed è seconda con 1687 tra immobili ed aziende solo alla Sicilia per numero di beni confiscati. Per sconfiggere la camorra bisogna seguire l'esempio di Noviello, del mio amico Vassallo, di tutti coloro che non abbassano la testa, impedendo altresì che si generino collusioni tra la criminalità organizzata e le istituzioni preposte al suo contrasto, ha concluso Sommese.
"Oggi - ha evidenziato Malvano  - c'è una coscienza civica piuttosto diffusa in merito ai fenomeni estorsivi e di usura. Fino a pochi anni fa era impensabile che gli enti locali si costituissero parte civile nei processi a carico dei clan, negli anni Settanta e Ottanta le vittime erano completamente abbandonate a sé stesse. Le associazioni e le istituzioni stanno finalmente facendo squadra nell'affrontare questa piaga tanto diffusa: abbiamo un quadro normativo di tutto rispetto in materia di aiuto alle vittime e di aggressione ai patrimoni mafiosi, che cercheremo di arricchire con una legge tesa a garantire un vitalizio immediato alle persone colpite dal racket", ha concluso Malvano.
Il magistrato D'Alessio ha fatto un bilancio dei risultati conseguiti negli ultimi anni nel territorio casertano, sottolineando l'importanza di un'azione di sensibilizzazione che deve quotidianamente affiancarsi all'attività repressiva messa efficacemente in campo dalla magistratura, mentre lo scrittore Raffaele Sardo ha sottolineato il valore della dignità fortemente radicato nella figura di Noviello.
"La memoria delle vittime ha lo straordinario potere di dare forza ai familiari e nel contempo di generare un senso di vergogna nei carnefici", ha concluso il vicepresidente della Fondazione Pol.i.s. don Tonino Palmese, evidenziando l'importanza dell'impegno dei familiari delle vittime innocenti di criminalità.