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La bonifica di suoli e siti inquinati, attualmente, rappresenta una delle più rilevanti problematiche per gli interventi di recupero e di risanamento ambientale e riguarda tutto il territorio nazionale.

Con il termine “sito contaminato” ci si riferisce ad un'area nella quale, in seguito ad attività umane svolte o in corso, venga accertata un'alterazione delle caratteristiche qualitative dei terreni, delle acque superficiali e sotterranee.

La bonifica costituisce, pertanto, l’insieme degli interventi su un sito contaminato atti ad eliminare le fonti di inquinamento e le sostanze inquinanti o, comunque, a ridurre le concentrazioni delle stesse ad un livello uguale o inferiore ai valori definiti dalla normativa in funzione della destinazione d'uso dei suoli, nonché dell'esigenza di assicurare la salvaguardia della qualità delle diverse matrici ambientali.

Con l’entrata in vigore del Codice Unico dell’Ambiente, il D.Lgs n. 152/2006 che dedica il Titolo V interamente alla “Bonifica di siti contaminati”, viene abrogata la precedente normativa e la regolamentazione del settore subisce, per alcuni aspetti, una sostanziale revisione. Al pari della normativa precedente, nell’articolato e negli allegati tecnici viene disciplinata la gestione dei siti contaminati tramite la definizione delle competenze, delle procedure, dei criteri e delle modalità per lo svolgimento delle operazioni necessarie per l’eliminazione delle sorgenti di inquinamento e, comunque, per la riduzione delle concentrazioni di sostanze inquinanti.

La novità di maggior rilievo riguarda la sostituzione del concetto di Concentrazione Limite Accettabile, presente nella vecchia normativa di cui al D.Lgs. 22/97 e D.M.471/99 e il cui superamento faceva scattare l’obbligo di bonifica, con quelli di Concentrazione Soglia di Contaminazione (CSC) e di Concentrazione Soglia di Rischio (CSR), in funzione dei quali mutano anche le definizioni di Sito Potenzialmente Contaminato e di Sito Contaminato.

Le CSC sono i livelli definiti di contaminazione delle matrici ambientali, il cui superamento identifica un Sito Potenzialmente Contaminato e obbliga a procedere a successivi accertamenti (caratterizzazione ed analisi di rischio). Con l’applicazione della procedura di analisi di rischio sitospecifica, vengono determinate le CSR che diventano i livelli di accettabilità per il sito indagato. Il loro superamento, pertanto, identifica un Sito Contaminato e fa scattare l’obbligo della bonifica o della messa in sicurezza operativa.