Centri commerciali, più shopping “naturale” più sviluppo e occupazione


Centri commerciali, più shopping “naturale” più sviluppo e occupazione

Si può fare shopping anche in un "Centro commerciale naturale". Passeggiare semmai per il centro storico di una cittadina, entrare in un negozio “integrato” e scoprire personale più che competente. O acquistare in un Ccn a tema, tra possibilità di scelta e risparmi assicurati. Ne sono già quattordici in Campania e possono fare da volano per sviluppo e nuova occupazione nel settore del commercio. Soprattutto ora che il nuovo disciplinare adottato dalla Regione semplifica le procedure di costituzione dei consorzi e del loro riconoscimento da parte dei Comuni. Formazione e tirocini, inoltre, fanno il loro ingresso nel settore, migliorando competenze e valore d’insieme delle risorse umane. Ed è pronto il bando per i nuovi Ccn, con una dote di cinque milioni di euro messi a disposizione dal ministero dello sviluppo economico.

Soddisfatti sia il presidente regionale Caldoro che il suo consigliere alle attività produttive e allo sviluppo economico, Fulvio Martusciello. "Una risposta efficiente e rapida", sottolinea il governatore. "Commercio, risorsa trainante del nostro sistema produttivo”, aggiunge il secondo.

Veniamo ai dettagli del nuovo disciplinare. I Centri commerciali naturali devo avere un numero di aderenti non inferiore a 25 unità commerciali per quelli a tema. Sessanta e quaranta per i centri territoriali, rispettivamente situati nei capoluoghi di provincia o in tutti gli altri Comuni. Ovviamente ci sono requisiti da rispettare, soddisfatti i quali si può fare domanda al Comune competente per territorio. La logica è quella dell’integrazione e dell’ottimizzazione dei servizi. Tra questi ci sono formazione e tirocini per il personale, misure di promozione e finanziamento per gli esercizi aderenti al Centro commerciale naturale, tutto ciò che rende l’idea di un’aggregazione di attività commerciali al dettaglio e di migliori servizi per i clienti.

Il meccanismo pare che funzioni. Gli attuali quattordici Centri raggruppano circa un centinaio di piccole-medie imprese commerciali. Ci sono in provincia di Avellino i consorzi “Ariano centro storico” e “Lioni centro”; nel casertano il “Borgo commerciale normanno” (Aversa), il consorzio “A-Life” (Alife), “Aversa città”, “Le botteghe del centro” (Caserta), “Umberto I e Croce” (Villa Literno); nel salernitano i consorzi “Cava” (Cava de’ Tirreni) e “Facciamo centro” (Battipaglia); in provincia di Napoli, “Borgo Partenope”, “Antico Borgo Orefici”, “Botteghe tessili” (Napoli), consorzio “Infiniti” (Nola), “Unione imprese Epomeo” (Somma Vesuviana).

Se si ha voglia di alternative commerciali ai soliti shopping mall non resta che scegliere un centro "naturale".