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Presentato il Ravello Festival 2019, De Luca: Campania vetrina della grande tradizione musicale del Paese

Presentato il Ravello Festival 2019, De Luca: Campania vetrina della grande tradizione musicale del Paese

29/04/2019 - E' stata presentata questa mattina nella sala "Francesco De Sanctis" di Palazzo Santa Lucia la 67esima edizione del Ravello Festival, un appuntamento di grande rilievo che quest'anno porterà in Campania i rappresentanti della migliore tradizione musicale sinfonica del Paese. Presenti alla conferenza stampa il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, la Sovrintendente del Teatro di San Carlo Rosanna Purchia, il Direttore Artistico del Teatro di San Carlo Paolo Pinamonti ed il Commissario della Fondazione Ravello Mauro Felicori.

"Abbiamo immaginato un festival che offra una immagine vibrante di Napoli, della Campania e dell’Italia - ha spiegato il Commissario Felicori - L'esibizione di un paese che ha radici come nessun altro nel passato ma continua a produrre cultura e orgogliosamente la propone". La rassegna si articola in due sezioni principali: “Orchestra Italia”, che propone molte delle migliori orchestre sinfoniche italiane e “La meglio gioventù”, che offre la grande ribalta ai ragazzi dei conservatori italiani.

"Il programma, suddiviso in tredici concerti sinfonici presso il Belvedere di Villa Rufolo, sette concerti cameristici 'di Mezzanotte' nella Sala dei Cavalieri di Villa Rufolo, quattro concerti in altrettanti luoghi e ore differenti della giornata, cinque concerti del festival organistico presso il Duomo di Ravello - ha detto ancora Felicori - si inscrive esattamente nel desiderio di impiegare e far conoscere meglio alcune delle orchestre delle maggiori istituzioni sinfoniche e lirico-sinfoniche del nostro paese". 

Tra i protagonisti di Ravello ci saranno l’Orchestra del Teatro di San Carlo, partner istituzionale della Fondazione, quella del Massimo di Palermo, del Carlo Felice di Genova e del Comunale di Bologna, e poi l’Orchestra Giovanile Italiana, l’Orchestra Giovanile “Luigi Cherubini”, l’Accademia barocca di Santa Cecilia, l’Orchestra Filarmonica “Gioachino Rossini”, la Filarmonica Salernitana, la Filarmonica della Scala e l’Orchestra Verdi di Milano. 

"La direzione artistica affidata al Teatro di San Carlo - ha concluso il Commissario della Fondazione Ravello - apre una speranza di crescente cooperazione fra le istituzioni culturali di Napoli e della Campania.  Si potrà immaginare un festival-sistema piuttosto che un festival-uno-dei-tanti-sia-pure-importante, cioè di un festival che integra e si integra. Una opzione ambiziosa, che può estendersi alla danza, al teatro, alla storia, alla filosofia, al design".

Anche Rosanna Purchia, Sovrintendente del Massimo partenopeo, ha sottolineato che "fare rete è possibile, con coraggio", mettendo in campo "un'operazione vincente". Obiettivo è quello di intercettare la gran mole di visitatori che si ferma in regione. E lo si può raggiungere "non riproponendo agli stranieri ciò che questi possono vedere nelle loro città ma mostrando loro il meglio che abbiamo in Campania". Purchia ha concluso ricordando la "bella sinergia che c'è stata per riconquistare la nostra dignità e la consapevolezza del nostro teatro. A Ravello nel 1953 c'è stata la prima edizione del Festival ed il San Carlo allora era in prima linea".

Il Direttore Artistico Paolo Pinamonti ha spiegato quindi che l'edizione numero 67 della manifestazione muove da una riflessione sul sinfonismo nazionale: "Un festival non tanto o solo semplice palcoscenico di grandi concerti, quanto un festival che sappia riannodare i fili con l’origine tutta novecentesca di queste manifestazioni musicali, ora ampiamente diffuse e un po’ omologate in tutta Europa, ossia quella di un ciclo di concerti che, nella sua articolazione, sappia offrire una serie di spunti di riflessione anche conoscitiva, in questo caso, tra la grande tradizione strumentale italiana, attualmente poco frequentata, e il grande sinfonismo europeo".

Infine è stato il Presidente Vincenzo De Luca a prendere la parola. "Questo festival - ha detto - cade in contesto davvero magico per la regione Campania. Credo che oggi ci siano poche realtà in Italia in grado di offire una tale varietà e una tale qualità di iniziative culturali. Davvero la cultura in tutte le sue componenti sta diventando uno degli assi principali della nostra iniziativa e della valorizzazione del nostro territorio e dell'Italia intera. Con questa edizione Ravello recupera l'ispirazione originaria rimarcando un'identità musicale forte. Mi piace molto l'idea di fare del festival una vetrina della cultura italiana nel mondo. Se raggiungiamo questo obiettivo sarà stato fatto un passo in avanti importantissimo".

Ravello "punto di riferimento per le principali orchestre d'italia" potrà dare "persino un ruolo di egemonia sul piano musicale alla Campania in relazione al nostro Paese", ha detto De Luca che ha poi sottolineato con piacere l'idea di coinvolgere i conservatori. Sono, queste, "tra le realtà più vive del nostro territrio ma di solito trascurate e marginalizzate - ha detto - Mi piace anche perché abbiamo deciso di fare un investimento importante su San Pietro  a Maiella dove sono custoditi scritti preziosissimi, purtroppo oggi in condizioni di totale abbandono. La valorizzazione delle esperienze giovanili è anche il recupero di quella grande tradizione".

Quanto al futuro, ha concluso De Luca, "avremo modo di ragionare, dopo la prima esperienza di Felicori commissario, su come dare al Festival di Ravello una struttura permanente". 

GUARDA IL PROGRAMMA DI RAVELLO FESTIVAL 2019