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Piano Vesuvio e Campi Flegrei, siglati i protocolli di gemellaggio con le Regioni

Piano Vesuvio e Campi Flegrei, siglati i protocolli di gemellaggio con le Regioni

19/06/2019 - Sono stati sottoscritti questo pomeriggio nella sala Francesco De Sanctis di Palazzo Santa Lucia i protocolli di gemellaggio tra la Campania e le altre Regioni relativi al piano di emergenza della Protezione civile per i Comuni della zona rossa dell'area vesuviana e di quella dei Campi Flegrei. 

Insieme al Presidente della Giunta regionale della Campania Vincenzo De Luca erano presenti il Capo del Dipartimento di Protezione Civile, Angelo Borrelli, i Presidenti della Basilicata Vito Bardi e della Calabria Mario Oliverio, il Vice Presidente della Regione Molise Vincenzo Cotugno, gli Assessori del Lazio Claudio di Berardino, della Sardegna Gianni Lampis, i Responsabili della Protezione Civile dell'Abruzzo Pierpaolo Pescara, dell'Emilia-Romagna Gianluca Paggi, del Friuli Venezia Giulia, Amedeo Aristei, della Lombardia Andrea Zaccone, della Puglia Mario Antonio Lerario, della Sicilia Calogero Foti, della Toscana Bernardo Mazzanti, dell'Umbria Alfiero Moretti, della Valle d’Aosta Pio Porretta, del Veneto Luca Soppelsa, del Trento Gianfranco Cesarini Sforza, la Dirigente dell’Ufficio di Diretta Collaborazione del Presidente della Regione Campania Interfaccia con la DG per il Governo del Territorio, i Lavori Pubblici e la Protezione Civile Roberta Santaniello e i sindaci dei comuni interessati.

"Non è una finzione o una liturgia ma il modo serio di prepararsi ad eventi che possono essere catastrofici - ha detto De Luca concludendo la serie di interventi prima dell'apposizione delle firme - I ragazzi delle nostre scuole devono imparare a memoria che cosa fare in caso di emergenza, conoscere il luogo in cui dovranno recarsi e le modalità per farlo. Va sperimentato un modello organizzativo di evacuazione".

C'è in ballo lo sgombero di oltre 1 milione e 100mila persone nell'area vesuviana e 700mila in quella area flegrea che saranno ospitati in base agli accordi in comuni di altre regioni. "Stiamo parlando - ha aggiunto il Presidente - di quasi 2 milioni di abitanti". Per questo "da settembre comincerà una campagna di comunicazione che informerà ogni cittadino su dove recarsi in caso di emergenza".

Inoltre è in programma un'esercitazione nazionale sul rischio vulcanico che si svolgerà nell'area dei Campi Flegrei, dal 13 al 20 ottobre, nell'ambito della settimana della Protezione Civile istituita proprio quest'anno. Sono 31 i Comuni compresi nella zona rossa dell'area vesuviana (inclusi alcuni quartieri di Napoli) e 7 i Comuni dell'area Flegrea. 

De Luca ha ricordato anche il problema dei lavori alla strada statale 268 del Vesuvio, per i quali l'Anas aveva inizialmente previsto un rinvio. "Si tratta di una arteria principale in caso di emergenza. Per questo abbiamo nelle scorse settimane lanciato un allarme. Par fortuna pare che ora ci sia un ripensamento".

Della questione ha parlato anche il Capo del Dipartimento di Protezione Civile, Angelo Borrelli nel corso del suo intervento: "Avevo letto del grido di dolore di De Luca e ho evidenziato a Mit e Anas che quella strada va messa in sicurezza perché da lì passa l'evacuazione della popolazione vesuviana".

Quanto alla firma odierna si tratta di "un risultato importante. Di questi protocolli si parlava dal 2002 e la pianificazione dell'emergenza Vesuvio è cominciata nel 1984. Crediamo che questo piano possa funzionare. Lo testeremo ad ottobre nell'ambito della settimana della Protezione Civile".

"Possiamo definire questo accordo un esempio tipico di federalismo solidale - ha detto il governatore della Basilicata Bardi - Il terremoto dell'80 che colpì anche il nostro territorio ci fece capire quanto è importante la solidarietà tra regioni che devono essere pronte a far fronte a questi eventi calamitosi".

"La firma dei protocolli - ha detto il Vice Presidente molisano Cotugno - è un altro esempio di civiltà tra le nostre regioni per un Paese unito, forte e soprattutto solidale".

L'Assessore Claudio di Berardino ha quindi ricordato che "il Lazio tre anni fa ha conosciuto un grave momento di difficoltà" col terremoto che colpì le regioni del Centro Italia. "Quei tragici eventi - ha sottolineato - ci hanno ricordato l'importanza della prevenzione, dell'organizzazione dei mezzi di soccorsi e dell'aiuto di altre istituzioni. Il protocollo è una risposta a questi drammi che, per la loro dimensione, nessun territorio può affrontare da solo".

"Scriviamo un pezzo di storia di solidarietà nazionale al quale la Sardegna non può esimersi dall'essere presente" ha detto l'Assessore sardo Lampis ricordando l'impegno della Regione sul tema della protezione civile. "Condividiamo con piacere questo grande patrimonio umano".

Il Presidente calabrese Oliverio ha rimarcato come il Sud abbia ora la possibilità di corrispondere sul piano dell'organizzazione ai notevoli passi avanti fatti sul fronte della protezione civile. Molta attenzione, ha aggiunto, andrà posta al tema della prevenzione, sul quale "il Mezzogiorno cooperando può assumere più peso a livello nazionale". 

Infine il sindaco di Pozzuoli Figlioia parlando a nome dei colleghi, ha sottolineato come in questi anni in Campania "sul fronte del piano d'emergenza siano state realizzate cose mai fatte prima". E questo è stato possibile "ragionando al di là dei confini", territoriali o politici, e "con spirito di cooperazione".